Pietre invece che pane

Vi hanno dato pietre invece che pane; c’è bisogno che l’economia ritorni al primato dell’uomo

Questa frase papa Benedetto XVI, l’ha detta ai precari; ma si potrebbe applicare anche alle donne, alle famiglie, ai padri e alle madri che sono messi sempre più in difficoltà dalle leggi dell’economia che girano intorno alla ricchezza invece che all’uomo.

Non è servita la crisi per far capitolare chi non comprende il valore dell’essere umano..

Siamo una società orientata al guadagno…

“Non si vive di sogni, bisogna guadagnare per vivere”

Ma quanta parte dei nostri guadagni serve per vivere e quanta vita ci porta via quel di più che dovrebbe garantire un “benessere”?

Così le aziende: trasferiscono, delocalizzano, mettono in cassa integrazione, fin troppo spesso in nome del dio denaro più che di una riorganizzazione a misura d’uomo, che permetta di avere guadagni nel rispetto delle persone.

Eppure le tecnologie favoriscono la riduzione dei disagi, il telelavoro sarebbe applicabile a moltissimi settori, così pure la flessibilità di orario potrebbe permettere una qualità della vita migliore..

Certo significherebbe un cambiamento significativo nel modo di concepire il lavoro.

Non si misurerebbe più in base alle ore lavorate, ma in base ai risultati, alla capacità di rispettare i tempi di consegna, alla qualità del lavoro..

E questo modo di lavorare sarebbe senz’altro più impegnativo per il management, che dovrebbe essere in grado di coordinare e verificare i risultati..

Dunque l’imbruttimento del lavoro è dovuto alla crisi o piuttosto a una scarsa qualità del management che preferisce “misurare” le persone con vecchi metodi piuttosto che aprirsi a ipotesi di lavoro moderne e più efficaci?

Io la mia idea ce l’ho, c’è da sperare che con l’acuirsi della crisi si smetta di cassaintegrare e si cominci ad innovare a partire dai vertici, perché come insegnano i nostri vecchi “Il pesce puzza dalla testa” 😉

Ci aspettano settimane difficili, speriamo di non farci troppo male..

Caos

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