Smiena: l’isola che non c’è

Al di là del cibo, del freddo, dell’umidità incredibile della casetta, del bagno sempre occupato è stata una bellissima settimana..

Smiena è stata un po’ come l’isola che non c’è di Peter Pan.

All’improvviso son stata trasportata in un mondo diverso, immerso nella natura dei boschi e dove ogni giorno c’era un gioco diverso da inventare..

Era molto tempo che non disegnavo e a Smiena ho fatto ritratti a quasi tutti i bambini, poi ho disegnato fiori, paesaggi…

Abbiamo fatto lavoretti con il das, creato “gioielli” con le perline..

Giocato a ruba bandiera e più di tutto ci sono stati tanti abbracci e tanto amore.

Mi sono divertita un sacco con le mie compagne di viaggio, con le nostre camminate verso il negozietto per far scorte di caramelle da dare ai bambini e acqua e biscotti o gelato da mangiare per noi affamati 😉


E’ stata una settimana incredibile.

Un po’ come tornare bambini, e a fare questa magia sono stati proprio i bambini di Smiena, proprio loro che vivono una situazione tanto difficile.

Ci hanno spiegato che in Ucraina il governo toglie i bambini alle famiglie per molti motivi: dal fatto che non ci sono più perché Cernobyl fa ancora vittime, ai motivi economici  o al fatto che uno dei genitori si ubriaca.

Lo fanno per evitare molestie sui minori, visto che gli uomini ubriachi sono spesso violenti, ma il destino dei bambini allontanati dalle famiglie è l’orfanotrofio.

Ci è stato detto che sono molti i genitori che per il dolore di vedersi togliere i figli si suicidano.

Ci sono numerose strutture in tutto il paese, nelle quali lavorano diverse persone (solo dov’eravamo noi come campo estivo saranno state oltre 25 persone per 130 bambini) .

Inoltre il governo ucraino ha deciso di dare denaro a chi adotta per cui è iniziata una vera e propria tratta dei bambini che vengono presi solo per avere quest’assegno dal governo: in alcuni casi adottano più bambini piccoli e una ragazza più grande che li possa seguire.

E’ sempre difficile giudicare qualcosa dall’esterno, ma se uno dei problemi è l’alcolismo, non si può pensare di risolverlo togliendo ai padri i loro figli.

E se il problema diventa il crescente numero di orfani, non mi sembra una buona soluzione promettere denaro a chi prenderà degli orfani in casa, perché non è così che si fa il bene dei minori.

Troppo spesso gli orfani sono un business su cui speculare in ogni parte del mondo.

In tutta questa burocrazia fatta di regole strane e abbastanza assurde (almeno per me), ci sono loro: i bambini.

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La cosa incredibile è il desiderio di affetto che hanno.

Mi ha impressionato, perché sia i più piccoli sia i più grandi hanno voglia di un abbraccio o di una carezza.

Bambini di 8, 9 o 10 anni che vengono in braccio per farsi cullare come fossero bambini piccoli; fa tanta tenerezza ma è anche molto strano.

Come Wendy ho coccolato, abbracciato e viziato tutti!

A volte ho avuto l’impressione che mi spuntassero altre braccia, come la dea Kalì; ma come Wendy sono dovuta andare via…

E i pianti a dirotto, gli abbracci infiniti mi hanno stretto il cuore..

Dov’è Smiena? V’indicheranno un posto su una cartina, ma la strada giusta è questa:

“Seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino.  ” 😉

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6 risposte a Smiena: l’isola che non c’è

  1. valeria ha detto:

    lunedì ero riuscita a smettere di piangere.. sei riuscita a tirar fuori le ultime lacrime 🙂 un abbraccio.. vali

    • Claudia Caos ha detto:

      Sì lo so, pensa che mio fratello Mario fa scrivere a me biglietti di auguri per compleanni o ricorrenze, perché dice
      “A Cla’ se lo scrivi tu, li fai piagne de sicuro”
      Ahahah nel senso buono si spera 😉

  2. NARDO ha detto:

    COMPLIMENTI CLAUDIA, UN’ ESPERIENZA BELLA E DI GRANDE SIGNIFICATO

  3. otello ha detto:

    bell’articolo ……traspare una certa voglia di dare tutto l’amore che uno ha dentro. ciao

  4. Cris, Mor ha detto:

    Cara Claudia, ho letto con interesse ciò che hai scritto, condivido con te i sentimenti e le emozioni che hai provato, ma allo stesso tempo sono anche delusa.Avresti dovuto chiedere a noi genitori prima di scrivere le affermazioni di Andrea , visto che e’ minorenne. Pensiamo che forse avresti dovuto chiedere più informazioni , e non basarti solamente a quelle di un adolescente, anche se sappiamo che lo ha fatto in buona fede e senza sapere che poi avresti messo tutto su un sito. I bambini non finiscono in orfanatrofio solo perchè i genitori bevono, ma per mille altri motivi.Sappiamo bene quali riscontri ci siano stati dopo Cernobil, finanziari sopratutto , che ha portato le famiglie sul lastrico,per non parlare delle radiazioni che hanno causato malattie e morti.Noi frequentiamo l’Ucraina da molti anni, abbiamo avuto la possibilità di conoscere e vivere a contatto con gli ucraini nella vita di tutti i giorni, e ti assicuriamo che sono parte di un paese molto orgoglioso e umile che si sta rissollevando. Pensiamo anche che le esperienze belle e significative vadano vissute a trecentosessanta gradi, ma senza tanta pubblicità, nessuno verrà mai a darti una medaglia. Hai avuto ,anzi avete avuto la fortuna di vivere questa esperienza in uno dei migliori lagher , dove i bambini sono trattati bene e hanno da mangiare in abbondanza. Noi europei ci stupiamo delle condizioni in cui vivono, quando invece dobbiamo solo renderci conto che per loro è la normalità, esattamente come lo era per noi nel dopo guerra, è stata dura ma ci siamo risollevati, pensiamo che se qualcuno fosse venuto ad aiutarci per poi scrivere quello che hai scritto tu, probabilmente qualcuno si sarebbe arrabbiato. Dovresti allargare le tue informazioni,e spiegare il perchè dei bambini negli istituti, una te la diamo noi.
    Alcuni bambini , sono in parcheggio negli istituti, cioè: Le famiglie che non li possono seguire , o mantenere , li portano li per tutto l’anno scolastico, per poi ritrovarsi durante l’estate e stare tutti assieme a casa. E non sono alcolizzati.
    Quello a cui teniamo dire, è che non si può dare tutta la colpa all’alchool,anche se sappiamo che l’uso che se ne fa in questo paese , è al di la della normalità ( per noi….), per capire meglio questo paese , lo devi vivere. Scoprirai che l’isola che non c’è, è più grande e più bella. Senza rancore, i genitori di Andrea.

    • Claudia Caos ha detto:

      Ciao
      intanto mi scuso per non avervi chiesto il permesso, ma non ho messo il nome e cognome e non credevo ci fosse nulla di male nel riportare cosa ci ha detto lui che quell’esperienza l’ha vissuta (toglierò il nome o ne metterò uno di fantasia).
      Non c’era alcuna volontà di offendere il popolo ucraino, del quale ho, anche, raccontato la grande ospitalità e gentilezza che hanno avuto nei nostri confronti accompagnandoci a visitare Smiena nei luoghi più belli.
      Non c’è neanche voglia di pubblicità da parte mia, visto che il blog lo conoscono solo i miei parenti e amici.. e poi a che scopo??Che ci guadagnerei? Secondo voi è esibizionismo?
      In questi anni chi è andato a Smiena ha messo video su Youtube o sbaglio?
      Evidentemente ciascuno esprime l’esperienza vissuta come si sente o come gli è più confacente.
      Inoltre non trovo sbagliato pubblicizzare le iniziative di volontariato se portano offerte e visibilità all’associazione (diversi amici mi hanno chiesto chiedendo a chi possono fare la donazione)
      Non ho mai detto che i bambini siano maltrattati (gli affamati a cui mi riferisco eravamo noi che ovviamente non eravamo abituati), ho detto che sono bisognosi d’affetto e questo lo sottoscrivo, perché è la mia esperienza personale ed è ciò che ho visto in prima persona dai più piccoli agli adolescenti moltissimi avevano bisogno di un gesto di affetto.
      Mi spiace che la mia iniziativa sia stata male interpretata, correggerò l’articolo con le informazioni che mi avete dato.
      Non porto alcun rancore, mi spiace solo di esser stata fraintesa.

      Claudia

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